Le isole dello Stagnone

Tra le cittý di Trapani e Marsala, lungo la costa occidentale della Sicilia, e pi˜ precisamente tra torre S. Teodoro e punta Palermo, si trova lo Stagnone. Esteso su una superficie di 2.000 ettari, con una lunghezza di 11 km rappresenta la pi˜ grande e pi˜ importante zona lagunare della Sicilia. Delimitato a nord-est dall' Isola Grande Ë comunicante col mare aperto attraverso le due bocche di Tramontana e Ponente. Giý Riserva Orientata dal 1984, Ë costituita da un piccolo arcipelago di quattro isolette: l'Isola Grande, Santa Maria, San Pantaleo, che ospita i resti dell'antica cittý fenicia di Mothia, e lo scoglio di Scuola. Tranne che in quest'ultima, assolutamente priva di vegetazione, nelle altre isolette, abbastanza rigogliose, spiccano il pino d'Aleppo, la palma nana e la calendula marittima, tipiche specie mediterranee.

L'alta salinitý, le condizioni idrogeologiche e la bassa profonditý delle acque creano delle particolarissime condizioni ambientali che consentono l'insediamento solo di alcune forme di vita acquatica. Grande diffusione ha, infatti la posidonia oceanica, non alga ma pianta subacquea dalle foglie a fettuccia, il cui sviluppo Ë favorito dalle acque poco profonde dello Stagnone, oscillanti da 20 cm a circa 4 m e la cui importanza Ë dovuta alla sua grande capacitý di ossigenare le acque e di assestare i fondali marini. A questa si associano banchi di alghe appartenenti alle specie Caulerpa prolifera e Cystoseira barbata.

Tra le specie ittiche saraghi, orate, spigole, sogliole e triglie popolano le tranquille acque dello Stagnone, in particolar modo nella stagione riproduttiva per consentire ai nuovi nati protezione e nutrimento.

Lungo il margine interno dell'Isola Grande si trovano le saline oggi abbandonate dall'uomo ma abitate da numerose specie di uccelli acquatici che trovano abbondante nutrimento nel basso fondale, tra questi numerosi ardeidi, limicoli ed anatidi di superficie.

Da Trapani si imbocca la SS. 115 verso Marsala; dopo 20 km in localitý Granatello svoltando a destra e superando il quadrivio Ragattisi, si raggiunge la contrada Birgi Vecchio (case Maltese) a circa 3,5 km. Da qui parte la strada romana sommersa che, dopo un guado lungo 1400 m con una profonditý massima di 1m, giunge alla porta nord di Mothia sull'isola di San Pantaleo.

Se si preferisce raggiungere Mothia in barca, si deve procedere dopo il quadrivio Ragattisi verso sud per la strada costiera dove si trova l'imbarcadero.

Sbarcati sull'isola e procedendo verso est si possono osservare le fortificazioni che in alcuni tratti raggiungono i 3 m. di altezza ed al centro dell'isola gli scarsi resti del centro abitato. I materiali degli scavi sia antichi che recenti sono raccolti all'interno del museo ospitato nei locali della villa che fu di Giuseppe Whitaker. Quest'industriale inglese nel secolo scorso acquistÚ l'isola intraprendendo per primo gli scavi e riuscendo a raccogliere pi˜ di 10.000 reperti attualmente ancora esposti. Prima di rientrare dall'escursione si puÚ fare tappa nella cittý di Marsala per visitare la cattedrale, nei cui locali di via Garraffa n. 57 sono conservati otto grandi arazzi di scuola fiamminga, oppure recarsi al museo archeologico di Baglio Anselmi, sul lungomare, dove Ë conservato l'unico esempio al mondo di Liburna, antica nave punica da guerra, lunga 35 mt. e ritrovata, con tutto il suo carico, nelle acque dello Stagnone negli anni '70.

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